sabato 10 settembre 2011

3-4 settembre 2011: Nelle Terre di Matilde di Canossa

Un'altro Viaggio nel Tempo si è concluso lo scorso fine settimana! Questa volta siamo andati nel Medioevo, a riscoprire i meravigliosi territori di Matilde di Canossa. Ecco cosa scrive il Consulente per Viaggiare CartOrange Raffaele Iorlano che ha creato ed accompagnato il gruppo di Viaggiatori:

Delizie del tempo, della storia e del palato

Avete mai pensato al fascino misterioso di un viaggio al quale partecipate e di cui non conoscete la meta? Beh, io la conoscevo, essendo il capogruppo, ma i miei 31 compagni di viaggio no. Incuriositi dall’idea sono saliti in pullman a Siena sabato scorso, sapendo soltanto che sarebbero stati proiettati nel medioevo e nella storia locale. Ci hanno accolto l’asprezza intrigante dei calanchi di Canossa, le torri diroccate di Carpineti, il castello di Rossena e i suoi strapiombi, ma anche il dolce altalenare dell’Appennino Reggiano, che profumava di funghi, lardo e gnocco fritto. L’ombra rassicurante di Matilde e della sua diplomazia ci ha messo in contatto con un vertiginoso salto nel tempo dalla lotta per le investiture al ciarliero ragtime di una cena con delitto anni 30 presso il Castello di Gusciola a Montefiorino, atmosfera da Enrico IV, quello di Pirandello. Nulla di più kitsch, ma il divertimento era assicurato per via del gioco a squadre fra botole, finti armigeri ed ogive a lume di candela…Infine il trekking alla Pieve di San Vitale, 40 minuti di suspence nel bosco finchè Giove pluvio ha deciso di sciogliere la tensione, ovvero i minacciosi nuvoloni, e così bagnati fradici, ma felici per aver vinto una sfida, abbiamo dopo 4 km raggiunto l’agognato Ostello per rifocillarci.
Il tutto, grazie alla grande professionalità di Silvia Romagnoli con i suoi stimolanti Viaggi nel tempo, alla collaborazione in loco delle simpatiche guide, a Lorenza, fiammante autista di una provvidenziale navetta, prontamente battezzata La Magnifica, alla pazienza allegra di Erika Vecchietti e di un suo amico fotografo, che ci hanno guidato nel “periglioso” sentiero montano, alla bontà senza tempo di un Lambrusco Doc che non tradisce mai.
Se viaggiare è il più personale dei piaceri, non conoscerne la meta e scoprirla ora per ora con una regia sapiente non so se è più un must che un cult, certamente è il top!
                                                                                                                                          Raffaele Iorlano

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